curiosità stroriche padovane  1°

VISITA DEL PAPA PIO VII AI PADOVANI

Alla morte di Pio VI Braschi il Conclave per motivi politici non poté aver luogo a Roma ed i cardinali si riunirono a Venezia nell'isola di S. Giorgio. Il 14 marzo 1800 venne eletto Sommo Pontefice il cardinale Chiaramonti che assunse il nome di Pio VII.

La. notizia giunse a Padova la mattina seguente e fu accolta con giubilo e la sera festeggiata con fuochi artificiali; uno di questi acceso sul campanile dei Carmini cadde sulla sottostante cupola bruciandola completamente, incendio ripetutosi 117 anni dopo per bomba nemica come purtroppo tutti abbiamo visto ]a sera: del 30 dicembre 1917.

La città di Padova inviò a Venezia un'ambasceria per felicitare il nuovo Pontefice e per invitarlo ad una
visita alla nostra città. Venne egli infatti il 25 maggio e arrivo su una splendida carrozza regalatagli dall'arciduchessa Marianna, sorella dell'Imperatore d'Austria che in quei giorni abitava a Padova nel convento delle Dimesse.

Alla Porta Portello erano ad attenderlo tutte le notabilità ed una folla immensa accalcata nelle vie, alle finestre ed anche sui tetti, mentre tutte le campane suonavano a festa. Per le strade ornate di fiori e di tappeti giunse al convento di S. Giustina dove lo attendevano tre cardinali e l'abate superiore. Nel convento gli era stato preparato Un sontuoso appartamento addobbato coi migliori mobili, quadri e tappeti prestati dalle più ricche famiglie. Rimase a Padova quattro giorni visitando quanto in essa aravi di notevole, accolto ovunque con entusiasmo e sempre' tra una gran folla accorsa anche dai paesi e città vicine.

Ricevette numerose visite d'ossequio e grandi doni di oggetti preziosi. Con magnifico seguito di dignitari si reco il 30 maggio nella sala della Ragione gremita dal clero, dall'Università e dai più notevoli cittadini di Padova e dintorni. Dalla Loggia verso Piazza Erbe impartì la benedizione al popolo.

Partì il giorno stesso per Venezia imbarcatosi su una sontuosa gondola seguita da molte altre barche e acclamato dal popolo lungo le sponde fino a Fusina. Nel convento di S. Giustina, venne collocata una lapide ancora esistente che ricorda la visita papale.

 

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Ignazio Sommer (Merzio)